In questi giorni l’unica ristorazione possibile è quella consegnata a
domicilio.
Comodo per chi consuma i pasti, indispensabile per i ristoratori, se vogliono rimanere aperti.
I vantaggi per il consumatore son notevoli, per chi vuole restare a casa e gustare qualche manicaretto, una valida alternativa per poter assaggiare piatti nuovi comodamente steso sul divano di casa o come in questi giorni di Lockdown essendo impossibilitati ad uscire di casa.
Non solo cibi già pronti ma anche, servizi di meal-kit: viene consegnato un box completo degli ingredienti necessari per realizzare una cena a casa.
Mentre per molti operatori del settore è una contromisura alla sospensione completa di tutte le attività, un modo per mantenere vivi i contatti con i propri clienti, fidelizzarli ancor più, e gestire il magazzino, perché chiudere da un momento all’altro può significare buttare cibo e tanti soldi.
Gli accorgimenti fondamentali per la consegna dei cibi a domicilio sono:
utilizzo di appositi contenitori o sacchetti a perdere ove riporre il cibo destinato al consumo a domicilio adeguatamente sigillati,
un modello di etichettatura da apporre sulla confezione con lo scopo di fornire al consumatore tutte le informazioni necessarie,
impiego di zaini termici o contenitori per il trasporto.
Quali attrezzature servono al ristoratore per adeguarsi in questo periodo ed esser pronto alla sfida delivery:
Termosigillatrici di vaschette, per un servizio più classico con consegna di pasti tiepidi/caldi con shelf life di uno o due giorni, con la possibilità di fornire una vaschetta perfettamente termosaldata, da rigenerare anche in microonde.
Sottovuoto in genere, che si tratti di una estrazione esterna o a campana, adatte per confezionare prodotti solidi e liquidi, in marinatura, crudi o cotti, così da evitare l’ossidazione del prodotto e l’alterazione delle sue proprietà organolettiche, l’alimento finale conserva tutto il sapore, la consistenza e la freschezza di quando è stato confezionato.
Punti incredibili. Argomenti solidi. Mantieni lo spirito buono. Fabio Seessel